Quale è il futuro dell’email?

Quale è il futuro dell’email?

Introduzione

Cosa succederà alle nostre email?
Si fa tanto parlare del fatto che oggi l’email avrebbe perso di smalto e sia prossima ad un futuro non proprio roseo, soprattutto per questi motivi:

  • C’è stato grande abuso degli strumenti di email marketing da parte di entità senza troppi scrupoli. Quanti di noi non hanno ricevuto decine di migliaia di email assolutamente senza utilità e in qualche caso offensive?
  • Allo stesso tempo si è verificato un grande utilizzo dell’email per comunicare strumenti e contenuti di valore: così come tante email non sono rilevanti e anzi vanno ad affollare senza titolo la nostra casella di posta elettronica, ci sono tantissimi altri messaggi che ci forniscono valore ogni giorno e che contribuiscono a rafforzare il nostro profilo professionale, tramite informazioni che possiamo utilizzare nella nostra professione
  • Con il tempo si è affermata sempre più la presenza di strumenti alternativi all’email come l’Instant Messaging, i Social Network, i Corporate Social Network come Yammer e Facebook for Business e i vari strumenti di messaggistica aziendale)
  • Negli ultimi anni è anche aumentata la pericolosità degli strumenti di posta elettronica a causa delle minacce che imperversano su Internet e che si possono diffondere soprattutto attraverso la email.
    Quali sono le risultanti di queste forze sia positive che negative in campo sulla posta elettronica?

Statistiche

Come dice il titolo di questo White Paper, anche se implicitamente, il futuro è dell’email…
Le statistiche a favore dell’email ad oggi sono ancora molto importanti e ci dicono anzitutto che l’email marketing fornisce un ritorno sull’investimento eccezionale ed impareggiabile, di circa il 4400%, visto che un dollaro speso in email marketing può condurre sino ad un ritorno di 44.25 dollari in presenza di condizioni ottimali di esecuzione.

Da questo punto di vista non c’è dubbio che l’email sia il più efficace strumento di marketing per i business di qualsiasi dimensione, anche più di qualsiasi altro strumento di marketing non digitale quindi anche più delle fiere, del passaparola, di tutto… Lo avreste mai detto? Eppure questo è quello che si dice dell’email.

Un’altra statistica non facile da prevedere ci dice che nel 2017 stiamo arrivando ad avere su scala mondiale quasi 5 miliardi di account email attivi, con un aumento di oltre un milione di account se compariamo questa situazione a quella di fine 2013.

In altri termini, l’intera popolazione mondiale o quasi è raggiungibile attraverso una semplice email. E’ chiaro che questo è solo un’iperbole perchè si devono conoscere gli indirizzi, avere il consenso, essere letti, eccetera.

Ma quale altro strumento esiste che si possa paragonare alla potenza dell’email?
Alcuni altri dati confermano che l’email è destinata a restare tra noi e ad influenzare le nostre vite ancora a lungo.
L’uso della email come strumento di marketing è da diversi anni il più potente strumento per influenzare le vendite in occasioni epocali di saldi e “fire sales” come quelle del famoso Black Friday, con un tasso di impatto pari ad oltre il 25% di tutte le vendite realizzate.

Da ultimo, l’email si conferma anche come strumento di maggiore impatto rispetto ai Social Network se la osserviamo dal punto di vista dell’intensità dell’uso da parte di chi voglia comunicare con i produttori di merci di consumo. Infatti il numero medio di interazioni che i consumatori intrattengono con i brand a cui si riferiscono attraverso l’email è di 11 al giorno, mentre è al di sotto dei 10 sia il numero di interazioni attraverso Facebool che quello attraverso Twitter.

Open Rate e Click Rate

A ulteriore dimostrazione della vitalità del fenomeno email sta la vitalità delle statistiche sugli Open Rate e sui Click Rate su scala globale per settore industriale vi sono numerosi report che testimoniano che il fenomeno è in grande crescita.

Uno tra questi è l’osservatorio statistico MailUp che come ogni anno restituisce la fotografia di come viene utilizzato lo strumento su scala nazionale.
Alcuni dei dati salienti dicono che le aperture totali sono in crescita di oltre il 35% mentre i click totali sono in aumento di quasi il 37%, a testimonianza di un fenomeno che non ha stancato il pubblico e che anzi risulta in ulteriore ascesa quando vi sono contenuti rilevanti.

Il rapporto medesimo mette anche in evidenza i tassi di open e di click medi per settore industriale e fornisce quindi una linea guida importante a chiunque si voglia cimentare con l’arte del marketing attraverso l’email.

Gli Open Rate sono classificati per settore industriale e vanno dal minimo del 17% per Turismo e Hotel al massimo del 45% per Assicurazioni, Finanza e Banche, con la maggiore parte dei valori attestati tra il 25/27% e il 35/37%. I Click Rate vanno dal minimo dell’1% per il settore Turismo e Hotel al massimo del 12% per Agricoltura e Alimentare, con la magior parte dei valori che si situa tra il 2% e il 6%. I dati completi dell’osservatorio sono scaricabili a questo indirizzo.

Crescono anche i tassi delle conversioni ottenibili grazie alle email, insomma il quadro è positivo e non pare quello di uno strumento desueto…

Come sarà l’email del domani

Certo l’email del domani non assomiglierà molto a quelle che siamo abituati a vedere oggi e che comunque sono già cambiate molto.

Ad esempio buona parte dei numeri positivi di cui abbiamo parlato da poco sono il frutto della trasformazione delle email tradizionali in messaggi sostanzialmente adattati alle piattaforme mobile, vista la dominanza dell’utilizzo degli strumenti portabili già dal 2016 in Italia e non solo.

Ma non finiscono qui le migliorie che vedremo a breve e che anzi stiamo già vedendo ogni giorno arrivare…

La personalizzazione è uno dei temi dominanti e verrà sempre più utilizzato da chi fa marketing per sfruttare i dati disponibili su ciascuno di noi e anche per fornire maggiore valore ad ogni singolo lettore.

L’altra faccia della personalizzazione è l’automazione, proprio perchè grandi moli di dati possono essere utilizzate solo a partire da un sistema informativo che si occupa di gestirne le conseguenze in termini di singolo cliente.
Avere a disposizione piattaforme di automazione sempre più sofisticate consentirà di legare le interazioni digitali tra il pubblico e gli asset web alla comunicazione con noi che di queste interazioni siamo protagonisti, aumentando il nostro senso di coinvolgimento e di soddisfazione su quello che stiamo facendo nel Web.

L’interattività sarà una novità importantissima che sta già cominciando con la fruizione di video all’interno delle email, cosa che per ora può avvenire solo in ambiente iOS 10 e limitatamente a fonti diverse da YouTube.
E’ comunque solo una questione di tempo prima che queste funzionalità diventino di uso comune.

Conclusione

Ecco dunque che l’email si sta trasformando, non solo per sopravvivere ma soprattutto per essere sempre più performante ai nostri occhi e perchè no anche al nostro servizio.

Non c’è da stupirsi quindi che l’email rimanga ancora oggi un mezzo di comunicazione dominante e privilegiato. Le chance che questo continui per il resto della nostra vita sono molto elevate…
Lunga vita all’email, quindi, da Atinet!